Il castello di Moncucco, così come si presenta ora, risale ai secoli XIV-XV, ma porta su dì sè i segni evidenti di ampliamenti e modifiche del XVIII e del XIX secolo. E' un edificio grandioso ancora recintato da solide mura. Una torre di notevoli dimensioni sporge da una delle fiancate, mentre una seconda è posta al centro dell'edificio, come raccordo fra le due maniche del castello. Esso domina il paese e da esso si può ammirare un magnifico paesaggio che dalle colline del Monferrato si estende alle colline del Piemonte meridionale e a quelle torinesi, a Superga e all'arco alpino. Confina con la provincia di Asti e la provincia di Torino (Colline di Torino e il Basso Monferrato) e si trova in una zona dove la presenza di cave di gesso è documentata a partire dal Seicento e la cui produzione era rinomata e qualificata come ' ... quello (il gesso) che serve all'arte del gessarolo, ossia per formarsi i modelli delle statue, dei bassorilievi ...'. Tali depositi gessosi sono sfruttati da tempo immemorabile per la produzione di 'gesso da presa' utilizzato localmente dall'uomo per innumerevoli manufatti: solai, intonaci, stucchi, paliotti d'altare, meridiane, scansie, ornati di camini. A testimonianza di un passato uso del gesso decisamente produttivo sotto l'aspetto decorativo e tecnologico è stato istituito il primo nucleo del Museo del gesso (ospitato all'interno del castello di Moncucco) che raccoglie il materiale documentante la lavorazione preindustriale del gesso e il suo impiego nell'architettura tradizionale del Basso Monferrato a partire dal XVI secolo fino all'inizio del Novecento, con particolare riferimento al solai di gesso.